Strategia | Programmi Strategici



 

 
Non esiste settore imprenditoriale in cui non si sia sviluppata una situazione molto più complessa di quanto non fosse ancora pochi anni fa. Il risultato è che oggi nessuna impresa può permettersi di seguire un atteggiamento generalista ma si è resa necessaria una specializzazione di prodotto, di posizionamento sul mercato, di servizio. Come un comandante prima di una battaglia od un allenatore di calcio prima di uno scontro, oggi l’imprenditore deve preparare in anticipo le sue mosse sul mercato e dare loro un senso più ampio. Diventa così sempre più critico il fattore strategia d’azienda.

“Una strategia basata sulla conservazione non è una strategia. Al massimo è la conservazione di una strategia.” (Gen. C. Jean)

Accade di sentir dire che la strategia corrente dell’azienda è “il mantenimento della situazione così come è ora”. La giustificazione più spesso addotta per tale dichiarazione è che si attende che una qualche turbolenza passi per poi riprendere a lavorare come prima. Questa non è una strategia è anzi la negazione del concetto di strategia. Un simile ragionamento parte dal presupposto che al di fuori della propria azienda tutto sia fermo, che nulla cambi e che quindi i risultati dell’azienda dipendano in buona misura da qualcosa di impalpabile che, come la pioggia, può esserci oppure non esserci. Chi ha vissuto i cambiamenti epocali avvenuti nei servizi e nell’industria negli ultimi dieci anni sa bene che le cose cambiano e, se governate bene nel cambiamento, portano vantaggi. In caso contrario rendono molto difficile la permanenza sul mercato.

Realizzare una strategia significa scegliere la tipologia di rapporto che si intende avere con l’ambiente esterno, scegliere il proprio modo di essere e quindi di differenziarsi rispetto agli attori esterni:
- i clienti
- i fornitori
- i concorrenti
ed anche rispetto alla propria organizzazione interna.

 

 

“nessun vento è favorevole per quella nave che non sa dove andare” (Demostene)